François Cazzanelli ospite della rassegna “Il Grande Sentiero” – “Mc Kinley 1961/1993/2019”- 20 nov. 2019 Nembro (Bg)

Mercoledì 20 novembre ore 21.00, presso l’Auditorium Modernissimo di Nembro Bergamo (Piazza della Libertà, ingresso libero), l’alpinista e Guida Alpina di Cervinia François Cazzanelli racconta il suo Mc Kinley, oggi chiamato Denali, durante la proiezione-incontro “Mc Kinley, 1961/1993/2019”, presentato da Laboratorio 80, in occasione della rassegna “Il Grande Sentiero”, dedicata a viaggi, avventure, montagna e ambiente (iniziata il 9 novembre per concludersi il 6 dicembre 2019).
Tra i presenti oltre a Cazzanelli, Francesco Ratti, suo compagno di spedizione nel 2019; Luigi Airoldi, dei Ragni di Lecco, protagonista della spedizione del 1961; e Franco Dobetti, Bruno Dossi e Bruno Rota membri del CAI di Bergamo che nel maggio 1993 firmarono la prima ripetizione italiana.
Una serata per parlare della montagna più alta del continente nordamericano e ripercorrere la storia della via Cassin al Mc Kinley attraverso i racconti dei protagonisti e la visione di filmati originali e inediti.

La storia in breve
Dal 6 al 19 luglio 1961, Riccardo Cassin, Gigi Alippi, Jack Canali, Romano Perego, Luigi Airoldi e Annibale Zucchi compiono la prima salita della difficile Cresta Sud del McKinley. È del maggio 1993 la prima ripetizione italiana di Franco Dobetti, Bruno Dossi, Bruno Rota, del CAI di Bergamo. Il 24 maggio 2019 Cazzanelli e Ratti hanno effettuato la terza ripetizione italiana di sempre, ripetendo in velocità la Cresta Cassin: 9 ore partendo dal campo 4.

François Cazzanelli Denali 2019 (Ph Archivio Cazzanelli)
François Cazzanelli Denali 2019 (Ph Cazzanelli)

François Cazzanelli, classe ’90, è reduce dalla sua ultima spedizione in Nepal, che lo ha visto protagonista di un record di velocità sul Manaslu (8.163 m) con il suo stile classico e leggero: da campo base, vetta e ritorno al campo base ha registrato il tempo di 17 ore e 43 minuti; percorrendo 44 km, 3280 mt di dislivello in salita e discesa e portando con sé tutto il mio materiale. Cazzanelli in questa occasione ha migliorato di ben 3 ore e 31 minuti il record di Andrzej Leszek Bargiel, l’alpinista polacco che, nel 2014, partito dal campo base raggiunse la vetta e fece ritorno in 21 ore e 14 minuti.

Questo è solo uno degli ultimi successi inanellati dalla Guida Alpina di Cervinia. Figlio d’arte: il cognome della famiglia del padre, Cazzanelli, e quello della famiglia della madre, Maquignaz, sono legati indissolubilmente da più di un secolo al mestiere di Guida Alpina e all’Alpinismo da ben cinque generazioni.
Solo nel 2019 a gennaio ha scalato e raggiunto la vetta del Monte Vinson in Antartide; a maggio ha raggiunto per ben due volte la vetta del Denali, in Alaska, da due vie differenti, la “West Rib” e la “Cassin” firmando la terza ripetizione italiana dal ’61; e in autunno la vetta del Manaslu (8.163 m).

Mentre nella primavera del 2018, è stato protagonista in Nepal di due salite, la prima in qualità di guida alpina verso la vetta dell’Everest (con l’uso dell’ossigeno per garantire la sicurezza del cliente); la seconda, di alpinista, raggiungendo la vetta del Lhotse, la quarta montagna più alta del mondo in cordata con Marco Camandona senza l’ausilio dell’ossigeno (unici italiani ad aver scalato il Lhotse nel 2018).

Sempre nel 2018, a settembre, con il collega svizzero Andreas Steindl (CH), ha realizzato il record di concatenamento delle 4 creste del Cervino (Hörnli, Furgen, Zmutt e Leone) in 16 ore e 4 minuti ottenuto il 12 settembre 2018 migliorando di ben 7 ore il record precedente del ’92 di Hans Kammerlander e Diego Wellig di 23 ore. Solo una settimana dopo, il 21 settembre, Cazzanelli si è reso protagonista, con Emrik Favre e Francesco Ratti, dell’apertura di una nuova via di roccia che risale direttamente nella parte più ripida dello scudo della parete sud del Cervino e per questo battezzata “Diretta allo Scudo”: che presenta 10 lunghezze, circa 350mt, con una difficoltà massima stimata fino al 7A / 7A+. Proprio dal padre è partita l’idea di aprire questo itinerario che aveva già visto parecchi anni fa ma che aveva ritenuto troppo difficile per l’epoca e che poi François ha sviluppato con l’amico e alpinista di esperienza Roberto Ferraris (che però non ha partecipato alla salita ma sempre presente negli altri tentativi precedenti). Nello Scudo, infatti, c’era già una via ma che non trovava una soluzione diretta nella parte più ripida. La “Diretta allo Scudo” fortemente voluta da François Cazzanelli e Roberto Ferraris, risolve dunque uno degli ultimi “problemi” del Cervino.

Dal 2009 al 2011 François Cazzanelli ha fatto parte della Nazionale Italiana di sci alpinismo e attualmente continua a gareggiare nelle più importanti competizioni internazionali di lunga distanza.Dal 2012 è membro della Società Guide Del Cervino. Dal settembre 2011 al 2016 ha fatto parte della “Sezione Militare di Alta Montagna del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur”.Ha ripetuto e aperto svariate vie sul Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa e ha partecipato a dodici spedizioni extraeuropee dall’Himalaya alla China fino alla Patagonia Argentina.

Fonte: Top1 Communication – Ufficio Stampa Comunicazione e Promozione
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